La Betulla

La Betulla

La Dea Bianca del Nord

 La maestosa Betulla bianca, con la sua caratteristica corteccia argentea, si staglia contro il cielo nordico

L'Albero dell'Inizio

Nei paesaggi del Grande Nord, la Betulla è conosciuta come la "Dea Bianca", un albero dal profondo significato simbolico e spirituale che ha attraversato secoli di storia e culture diverse. Due sono le principali specie: la Betula pubescens e la Betula pendula.

Con la sua corteccia bianco-argentea e il fogliame leggero, la Betulla è un albero che incanta e affascina. Le sue foglie ovali o triangolari, dai bordi dentellati, brillano di un verde vivace in primavera per poi trasformarsi in calde tonalità gialle durante l'autunno. I suoi rami flessibili danzano al minimo soffio di vento, creando un'immagine di grazia e leggerezza.

Dopo l'ultima glaciazione, fu proprio la Betulla la prima specie a colonizzare le sconfinate tundre erbose del Nord, guadagnandosi il titolo di "Albero dell'Inizio". Questa pianta pioniera ha la capacità di preparare il terreno per altre specie arboree, migliorando la qualità del suolo e rallegrandone l'atmosfera con il suo luminoso aspetto.

Simbolismo e Sacralità

 La runa Berkana, simbolo della fertilità e della rinascita, deriva il suo nome dalla Betulla

La Betulla ha sempre occupato un posto di rilievo nelle tradizioni e nei miti dei popoli nordici. Era considerata sacra a Frigg, la "Signora del cielo" nella mitologia norrena e consorte di Odino. I boschi di Betulla erano luoghi di rituali primaverili di fertilità, in particolare durante la festa di Beltane.

Nel XIII secolo, nelle comunità della Scozia e dell'Irlanda, nacque la tradizione del "Palo di Maggio", un albero di Betulla decorato con nastri colorati che veniva eretto al centro del villaggio per celebrare la festa di Primavera. Persino la Chiesa locale distribuiva ramoscelli di questo albero durante la celebrazione della Pentecoste.

Nella cultura degli antichi Veda indiani, le prime scritture furono registrate su corteccia di Betulla. Nell'alfabeto irlandese, la prima lettera "beth" rappresenta proprio la Betulla, così come nella Cabala Ebraica il termine "beth" è associato all'inizio. La runa teutonica "Berkana", che significa maternità, grembo e protezione, prende il suo nome da questo albero sacro.

La Betulla nel Pensiero Antroposofico

 Le colonne del primo Goetheanum, dove Rudolf Steiner associò la Betulla al pianeta Venere

Nel pensiero antroposofico di Rudolf Steiner, la Betulla occupa un posto speciale. Nella costruzione del primo Goetheanum a Dornach, Steiner utilizzò sette tipi di legno per le colonne, ciascuno associato a un corpo celeste. La Betulla fu scelta per rappresentare il pianeta Venere, sottolineando la connessione tra questo albero e i principi di amore e bellezza.

Secondo Steiner, la Betulla possiede un legame diretto con i regni angelici e archetipici, motivo per cui la sua presenza ha un effetto così positivo e rivitalizzante sugli esseri umani. Wilhelm Pelikan, seguace di Steiner, la descrisse come "la giovane principessa leggendaria delle chiare foreste nordiche", paragonandola a un'euritmista dal velo svolazzante e dalle braccia flessibili.

La Betulla, con la sua eleganza e la sua capacità di resistere ai climi più rigidi, continua a essere un simbolo di rinascita e di speranza. Che sia ammirata per la sua bellezza, venerata per il suo significato spirituale o utilizzata per le sue proprietà medicinali, la "Dea Bianca" del Nord rimane un albero straordinario che collega il mondo terreno a quello celeste, il passato al presente, la tradizione alla scienza.

In un'epoca in cui l'umanità cerca di riconnettersi con la natura e con le sue radici più profonde, la Betulla ci ricorda l'importanza di mantenere questo legame ancestrale con il mondo vegetale, fonte di saggezza e di guarigione.


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